domenica 25 luglio 2010

NADIA GREY -DRAGSTICKQUEEN L'ARTE DEL TRASFORMISMO









Nonostante numerose pellicole, canzoni, spettacoli, raduni, festival a loro dedicati, le drag queen continuano a restare per molti un curioso mistero, troppo spesso abbandonato nella nostra mente nel cassetto degli "strani" costumi sessuali, insieme all'omosessualità o al transgenderismo. In realtà l'universo delle Regine del Travestimento è ben più vicino allo spettacolo che al mondo del sesso. Moda, musica, teatro, cinema, calendari, una centrifuga di passioni e attività che contribuisce a renderle più eccentricamente glamour che follemente provocatrici. Con le DragStickQuenn si intendono degli artisti, attori o cantanti soprattutto attivi nel circuito teatrale e del cabaret, che mutano radicalmente la loro persona travestendosi (in inglese la pratica è definita crossdressing) da donne e mettendo spesso gli accenti su alcuni aspetti femminili che vengono di volta in volta resi tragici, comici o provocatori. L'impatto visivo è fortissimo, dato da vestiti sgargianti, favolosi, un mix di lusso, personalità ed eccesso che rende diversa ogni drag queen dalle altre. La più famosa drag del mondo è forse la statuaria Ru Paul, che vive di spettacolo, cinema e musica mentre in Italia tra le prime ci sono state l'onorevole Vladimir Luxuria ai tempi della sua attività artistica presso il Muccassassina di Roma e la formosa Platinette, regina del piccolo schermo e della radio. A proposito di concorsi, ne esiste uno nazionale, Miss Drag Queen Italia (sono attualmente aperte le iscrizioni per l'edizione 2010) mentre quest'anno gli eventi sono addirittura raddoppiati con la nascita del primo Miss Drag Queen Sud destinato a miss residenti nelle regioni del sud Italia e con Miss Drag Queen Versilia, che si svolge nel famoso locale gay Mama Mia a Torre del Lago. I requisiti per essere una drag queen non sono scontati come si potrebbe pensare. Non bastano tacchi a spillo e corsetti di pizzo per essere una star della scena. Bisogna saper cantare, ballare, far ridere il pubblico, improvvisare, essere carismatici fuori e sopra il palco. Soprattutto bisogna essere padrone del lipsynch, la sincronia delle labbra, la prima e vera arte delle drag americane che impersonando in chiave comica le più grandi star dello spettacolo, cantano in playback le loro canzoni rivisitandole con una mimica studiata a tavolino. Anche i nomi devono essere pretenziosi, esotici o provocatori; qualche esempio? Miss Jasmine e La zia Tiffany. Per finire, non si può non citare la scuola professionale per aspiranti drag queen, l'unica in Europa: il Drag Queen College.

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